lo scatto originale da cui sono partita per "creare" l'immagine dell'intestazione, prima cioè del "scala in base al contenuto", nuova, perlomeno per me, strabiliante applicazione contenuta in photoshop CS4 (ma siamo ormai al CS5 e a chissà quali altre fantasmagorie).
sontag, a p. 4 del già citato sulla fotografia, scrive:
ciò che si scrive su una persona o un evento è chiaramente un'interpretazione, come lo sono i rendiconti visivi fatti a mano, quali la pittura e il disegno. le immagini fotografate invece non sembrano tanto rendiconti del mondo, ma pezzi di esso, miniature di realtà che chiunque può produrre o acquisire.e a p. 5 aggiunge:
le fotografie, che alterano le proporzioni del mondo, vengono a loro volta ridotte, ingrandite, tagliate, ritoccate, alterate, truccate.
le fotografia forniscono testimonianze. una cosa di cui abbiamo sentito parlare, ma di cui dubitiamo, ci sembra provata quando ce ne mostrano una fotografia. (...). una fotografia è considerata dimostrazione incontestabile che una data cosa è effettivamente accaduta. può deformare, ma si presume sempre che esista, o sia esistito, qualcosa che assomiglia a ciò che si vede nella foto.tornando allo scatto, la signora in giallo c'era, il muro, si lungo e vuoto davanti a lei, no. per la trasformazione, senza alcuna abilità particolare e un portatile per nulla potente, mi sono occorsi poco più di 10 secondi. l'applicazione ovviamente funziona anche con scatti più complessi, provare per credere.
2 commenti:
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cio paola :D ...
ciao eddy,
onorata di essere segnalata sul tuo blog quindi grazie e a presto, ma sei in corea ora?
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