le mie foto sono piatte, piane, appiattite, bidimensionali. sono mosse, sfuocate, stralunate, come colpite da un battito e portate via con me. sono foto di riflesso, immediate, intraviste, a volte davvero riflesse. sono scattate attraversando situazioni e superfici, altre sono solamente scritte, altre ancora mancate. e poi ci sono i pali, e la gente che lavora o semplicemente sta lì, e io. assolutamente a colori. per ora.

sabato 30 aprile 2011

nel gennaio scorso ho postato questo scatto su spc the street photography community, all'epoca era accompagnato da un titolo, ora tutte le mie foto si chiamano dove e quando.

mi è parso più giusto: scegliere di non mettere il titolo è scegliere di "fidarsi e affidarsi" dello/allo scatto e della/alla sua capacità di raccontare qualcosa, al di là delle parole, scegliere di non condizionare chi guarda e lasciare libera l'immagine di raccontarsi e farsi leggere.

ne approfitto per ringraziare alex, roberto, luca, il banano, f/0.95, paolo, marco, edit, ccatullo, photoshock, rumblebeat e tutti gli altri di spc per l'occasione di confronto e crescita

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