le mie foto sono piatte, piane, appiattite, bidimensionali. sono mosse, sfuocate, stralunate, come colpite da un battito e portate via con me. sono foto di riflesso, immediate, intraviste, a volte davvero riflesse. sono scattate attraversando situazioni e superfici, altre sono solamente scritte, altre ancora mancate. e poi ci sono i pali, e la gente che lavora o semplicemente sta lì, e io. assolutamente a colori. per ora.

giovedì 28 aprile 2011



mai buttare via una foto, mettila da parte, su un hard disk e dimenticatela, e poi tra un po' chissà...a volte le foto che facciamo sono più avanti di noi.

me lo ha detto il resmini, un sabato, durante un'uscita del corso: mi ha beccata che stavo scorrendo sul visore alcuni scatti e che ne buttavo via alcuni. poi ha aggiunto che devo guardare meno il visore, fidarmi di più.

ripensando ad alcune mie foto, scattate d'istinto, casuali, forse fortunate, mi vien da dire che, beh, forse ha ragione.

e io che pensavo che mi avrebbe insegnato, soprattutto, a impostare per bene la macchina...

p.s.
il secondo scatto, forse, non ci sarebbe stato se non avessi fatto, mentre guidavo su una strada ungherese, per caso e quasi per gioco, il primo.

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