le mie foto sono piatte, piane, appiattite, bidimensionali. sono mosse, sfuocate, stralunate, come colpite da un battito e portate via con me. sono foto di riflesso, immediate, intraviste, a volte davvero riflesse. sono scattate attraversando situazioni e superfici, altre sono solamente scritte, altre ancora mancate. e poi ci sono i pali, e la gente che lavora o semplicemente sta lì, e io. assolutamente a colori. per ora.

venerdì 21 ottobre 2011

a venezia c'è un luogo, non solo uno per dir la verità, che ha fermato il tempo: è il circolo sette martiri di rifondazione comunista al sestiere castello. il luogo ha resistito a cambi di insegne e partito, mantenendo un'atmosfera famigliare, resistente e di speranza.

oltre al tempo lo spazio ha fermato così tanti turisti e fotografi, fra cui anche me, da meritarsi la creazione di un gruppo su flckr.

il circolo, per chi ci volesse passare, si trova in Corte Nuova (angolo Fondamenta della Tana), proprio tra l'Arsenale e i Giardini. la sua posizione la rende tappa obbligata per chi vuole disintossicarsi dall'atmosfera modaiol-mondana che pervade venezia durante la biennale, bevendo un cicchetto e chiacchierando con avventori veterocomunisti un po' in là con gli anni, circondati da foulard, bandiere rosse,  e ritratti di Lenin, Gramsci, Che Guevara. ma fate attenzione a non sbagliare, di fianco c'è la sede del partito democratico: dove di rosso non ce n'è quasi più (e si sa che il rosso in fotografia ha il suo porco perchè! )
 

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